Viaggio in Thailandia – giorni 16 e 17

Bangkok, viaggio in Thailandia

Mi sveglio con il ronzio di una vespa che sbatte contro qualcosa, per fortuna sono sotto la zanzariera e non mi preoccupo di agire. Guardo l’orologio, è ancora presto e mi riaddormento aspettando la sveglia che puntualmente suona un’ora dopo. Prepariamo i bagagli e li portiamo alla reception. Facciamo il check-out e ordiniamo qualcosa da mangiare sulla terrazza sul fiume. Daniela prende toast e marmellata, io invece opto per la colazione tailandese che scopro essere un piatto a base di riso e pollo come qualsiasi altro pasto. La portata è enorme e non riesco nemmeno a terminarla sebbene sia di mio gradimento. Mentre sto mangiando mi accorgo di non aver stranamente ancora fotografato nessun www.antoniopistillo.it_14FebViaggioinThailandiaNef3_BBB4137piatto e corro ai ripari immortalando la mia inusuale colazione. Prima ancora che possa finire di mangiare arriva l’auto che mi porterà alla stazione degli autobus, saluto Daniela con l’impegno di vederci domattina presto al Dand Derm Hotel di Bangkok, e vado via ancora masticando l’ultimo boccone.

Prendo il primo minibus per Suratthani e mi faccio lasciare dove partono i bus per Khanom. Appena arrivo alla stazione capisco che mi riconoscono, mi indicano dicendo Khanom! Khanom! Si saranno detti: lo stordito occidentale del cellulare, penso. Faccio il biglietto. Mi ribadiscono che il bus si fermerà sulla strada principale e che non va alla spiaggia (si ricordano pure che avevo fatto storie per essere lasciato più vicino a Kho Khao Beach!). Mentre cerco di pronunciare la frase tailandese che mi ha dettato Umberto per convincerli, una signora mi si avvicina e mi dice in inglese che ‘si prenderà cura di me’. Non mi è chiaro cosa voglia dire con esattezza con questa affermazione ma la ringrazio e smetto di insistere con il tipo che vende i biglietti. La signora si siede sul pulmino a fianco a me e ha molta voglia di esercitare il suo inglese. Cominciamo a parlare e si dimostra una donna estremamente gentile. Si chiama Mon, è molto gioviale e mi racconta di avere una agenzia turistica a Khanom. Parliamo un po’ del suo lavoro e mi spiega quello che avevo già intuito e cioè che a Khanom soltanto il 5/10% dei turisti sono stranieri, per il resto è turismo domestico. E’ molto impegnata anche localmente a cercare di migliorare l’area facendo pressione sulle autorità della zona. E’ una donna molto attiva e il suo cellulare continua a squillare e passa molto tempo a parlare al telefono e, da quel poco che capisco, pare che racconti a tutti con grande entusiasmo che ha incontrato un italiano in viaggio per Khanom. La ritraggo mentre è al telefono con le scatole a lato che le costringono i movimenti (gli autobus qui fanno spesso anche da corrieri per pacchi di piccola e media dimensione e l’autista ha caricato il pulmino con pacchi fino all’inverosimile). Mentre scatto non smette di salutarmi www.antoniopistillo.it_14FebViaggioinThailandiaNef3_BBB4138attraverso l’obiettivo come fosse una bimba. L’autista le dice qualcosa in tailandese indicandomi e Mon mi traduce: avrei potuto dire al mio amico di mandare attraverso loro il cellulare a Suratthani e mi sarei risparmiato questo viaggio. Effettivamente come dargli torto? Ci avevo pensato pure io ma poi, per essere più sicuro, ho preferito andare di persona a recuperare l’iphone dalle mani di Umberto.

Continuiamo a chiacchierare e finiamo a parlare di religione, Mon mi dice di essere cristiana. Rimango molto sorpreso e le chiedo come mai non sia buddista o musulmana come la maggior parte dei tailandesi. Mi dice di essere stata buddista sin da bambina ma che poi alcuni anni fa si è convertita al cristianesimo. Ha ormai decisamente acceso la mia curiosità. Da buon esterofilo attratto dalla cultura orientale ho sempre subito un certo fascino per la religione buddista, incontrare una persona orientale che ha fatto il percorso contrario che fanno ultimamente (forse per moda) molti occidentali è sicuramente qualcosa che merita approfondimento. Le faccio domande sulla chiesa che segue e pare che si tratti di una religione protestante che ha portato un occidentale circa cento anni fa in Thailandia. Non sa essere più precisa . Quando le chiedo se non sono indiscreto a sapere il motivo della sua conversione fa una pausa e mi guarda in modo dolce. Mi racconta che un giorno suo fratello fu rapito e in fine anche ucciso. Lei, come tutti i familiari, andava tutti i giorni al tempio pregando Budda per riuscire ad acquietare il grande dolore che questo avvenimento le aveva dato. Ma per quanto pregasse il dolore era sempre lì. Un giorno grazie a dei conoscenti è entrata in chiesa e si è avvicinata alla preghiera cristiana. Pregare Cristo le ha donato quella pace che la sua originale religione non le aveva dato. Così ha continuato per due tre anni a frequentare la chiesa. Dopo un po’ però aveva smesso di andare con regolarità a messa e si è gradualmente allontanata dalla chiesa. Ma in quegli anni di allontanamento ha perso il lavoro e conseguentemente anche il marito. E’ tornata a pregare e ad essere un membro molto attivo della chiesa e adesso la sua vita è nuovamente felice. Mi pare una storia interessante e le dico che anch’io a modo mio sto cercando la mia religione, sento una spiritualità che negli ultimi anni sta diventando sempre più presente ma aspetto di capire quale sia la giusta strada per me. All’inizio mi pare che rimanga un po’ delusa di sapere che l’italiano che ha incontrato non è cristiano (dava per scontato che fossi cattolico), però poi dal suo sguardo capisco che è contenta che sono comunque una persona interessata alla spiritualità.

Arrivati a Khanom mi dice di aspettare con lei, una persona verrà a prenderla e mi accompagnerà fino al Ciao Bella. Ecco cosa intendeva con ‘mi prenderò cura di te’. Sono contento di non dover disturbare nuovamente Umberto per farmi venire a prendere e non vedo l’ora di vedere che faccia farà quando mi vedrà spuntare al suo ristorante. Prima di lasciarmi passiamo dal suo ufficio perché vuole darmi un bigliettino da visita. L’agenzia si chiama Sea Sun Tour e se andate a Khanom affidatevi a lei, è una persona gentilissima e saprà davvero prendersi cura di voi. Insieme al bigliettino Mon mi dà con un sorriso fresco e genuino anche un volantino religioso. Dando una veloce occhiata capisco che la religione di Mon è per l’esattezza l’evangelismo. Mi sono sempre stati simpatici gli evangelici.

Arrivo sul pickup di Mon al Ciao Bella e vedo Umberto seduto al tavolo che sorpreso mi guarda. Gli presento Mon e fanno conoscenza. Saluto la mia nuova amica e la ringrazio baciandola sulle guance, è divertita dal mio saluto e Umberto le spiega che è come si saluta affettuosamente in Italia.

Il mio cellulare è là poggiato sul tavolo e ha anche la batteria al 100% (Umberto lo ha messo a caricare). Sono contento di riaverlo tra le mani, ormai è un caro oggetto.  Lavoro un’oretta al computer facendolo contemporaneamente caricare visto che mi si è scaricato in viaggio e poi Umberto mi accompagna alla fermata per prendere il bus per Bangkok. Ci salutiamo e devo dire che ormai Umberto per me è diventato una specie di parente e mi spiace non sapere se lo rivedrò mai più. Di sicuro però rimarremo in contatto.

Salgo sul pullman per Bangkok e faccio il mio lungo viaggio, di interessante da raccontare è sicuramente la pausa per la cena. Il pasto è compreso nel prezzo e sicuramente la cosa è avvenuta anche nel mio primo giorno quando ho preso lo stesso mezzo per venire giù da Bangkok, solo che quella volta ho dormito per tutto il viaggio a causa della stanchezza e sicuramente l’hostess mi ha lasciato riposare. Arriviamo ad una stazione di servizio e ci dicono che abbiamo 20 minuti. Vedo tutti andare a passo svelto verso una sala ristorante, fanno vedere il biglietto del bus ad una cameriera che lo controlla, lo strappa e fa segno di entrare. Faccio lo stesso anch’io. Ci si fionda sui posti liberi nei tanti tavoli di marmo www.antoniopistillo.it_14FebViaggioinThailandiaNef3_BBB4156rosa che riempiono la grande sala. Mi seggo con altre cinque persone di cui due sono occidentali. Tutti hanno fretta di mangiare più velocemente possibile per non rischiare di perdere il pullman. Chiedo ai due bianchi al tavolo di dove sono e conosco Iosif della Siberia e www.antoniopistillo.it_14FebViaggioinThailandiaNef3_BBB4153Peter dell’Austria. Iosif è il tipico biondo del nord vestito però come un santone Yogi e Peter è il classico cinquantenne che era troppo giovane negli anni ’70 per goderseli e che cerca da adulto in tutti i modi di ricrearli per viverli a modo proprio nel presente. Ha i capelli brizzolati e lunghi e li tiene raccolti in una coda alta che insieme alla collana di pietre azzurre e la larga maglietta a V creano un personaggio interessante da vedere. Scherzo con il siberiano dicendo che per lui qui c’è appena una piccola differenza di temperatura rispetto alla Siberia e Peter si fa una bella risata. Chiedo quanti gradi ci siano per adesso al suo paese e ci dice che non fa freddissimo per adesso, solo meno 20. Io e Peter ridiamo alla notizia. Il siberiano è in Thailandia per un viaggio di 2 mesi, Peter è in viaggio da 5 mesi e non sa quando rientrerà. Ha viaggiato in India e Laos e da un paio di settimane è in Thailandia. Gli chiedo quale posto fino adesso lo ha colpito maggiormente, ci pensa un po’ su e mi risponde il Laos, per la bellezza del posto, la gente, e l’assenza del turismo organizzato che invece c’è in Thailandia. Finiamo velocemente di mangiare e torniamo di fretta sui nostri rispettivi pullman senza poter approfondire le conoscenze e ripartiamo.

Dopo un po’ di chilometri mi addormento pensando a Peter: 5 mesi, mi ripeto, cavolo! Questo sì che è viaggiare!

 

Giorno 17

Mi sveglio alle 4.30 sulla poltrona del bus che mi sta portando a Bangkok. Ormai siamo vicinissimi, l’arrivo è previsto per le 5 circa e infatti nel giro di tre quarti d’ora arriviamo. Dal finestrino vedo nella stazione tanti altri pullman che sono appena arrivati e vedo pure Daniela che è appena scesa e si sta guardando intorno per orientarsi. Le faccio segno dal finestrino e mi vede. Dal largo sorriso capisco che è contenta di trovarmi già qua. Prendiamo un taxi e arriviamo al Dang Dern Hotel che avevamo già prenotato. E’ ancora presto per il check-in e aspettiamo nella lobby. Io mi attacco ad una presa e mi metto a scrivere. Ormai è diventato un vero mestiere.

Finalmente si fanno le 7 e ci danno la stanza. Siamo entrambi molto stanchi e ci mettiamo a dormire fino alle 10. Ritemprati dal riposo usciamo a fare una passeggiata e mi rendo subito conto che sono in una Thailandia decisamente diversa da quella che ho fino adesso conosciuto. L’atteggiamento delle persone è molto meno accogliente, la gente sorride di rado e normalmente non è contenta di essere fotografata. I loro modi sono sbrigativi e spesso anche www.antoniopistillo.it_14FebViaggioinThailandiaNef3_BBB4188scorbutici. Insomma, come in tutto il mondo, gli abitanti della grande metropoli sono decisamente meno simpatici. Khaosan Road, la strada dell’albergo, è una via piena di bancherelle, negozi, autisti di Tuk Tuk a caccia di clienti da www.antoniopistillo.it_14FebViaggioinThailandiaNef3_BBB4166fregare e venditori di tutti i tipi, ci sono anche tantissimi ristoranti ed alberghi su entrambi i lati della strada e gli stranieri entrano ed escono dagli hotel. Noto tantissimi venditori di falso e c’è persino una bancarella con documenti posticci di tutte le nazionalità. Guardo meglio e hanno persino la patente italiana falsificata. E’ pure fatta benissimo. Gli dai un fototessera e ti fanno un documento di identità con il nome e la nazionalità che vuoi! Penso alla mia povera patente che www.antoniopistillo.it_14FebViaggioinThailandiaNef3_BBB4168è ancora quella di carta, è tutta rovinata e non so come tenga ancora alcune marche da bollo mezze appiccicate. Ho sempre voluto la patente nuova, quella  rigida a forma di carta di credito. Per u  attimo mi viene la tentazione di approfittare. Ci sono anche molti venditori di abiti su misura, sono spesso eleganti e sono dei personaggi interessanti, non vogliono però essere fotografati. Chiedo ad uno di loro se posso riprenderlo, all’inizio mi dice sì, poi, improvvisamente, cambia idea e www.antoniopistillo.it_14FebViaggioinThailandiaNef3_BBB4180mi mette una mano sullo’biettivo e me lo abbassa in malo modo. Quel gesto lo vivo come uno schiaffo. Protesto dicendo che mi aveva autorizzato lui ma è scorbutico, mi prudono le mani, sono un pacifista ma non sopporto che mi mettano le mani a dosso, Daniela mi tira per il braccio e mi rendo conto che è meglio lasciar stare.

Dopo un giro, nel quale accompagno la mia assistente a cambiare dei soldi e porto dei vestiti in lavanderia, torno in albergo e mi metto a lavorare per quasi tutta la giornata; ho un bel po’ da fare visto che viaggiando non ho potuto usare il portatile e nemmeno pubblicare. Daniela va a passeggiare e si passa un po’ di tempo nella piscina dell’hotel sull’attico.  Nel pomeriggio andiamo anche in una agenzia turistica e, visto che domani Daniela partirà, decidiamo che ci regaleremo come ultima serata qualcosa di speciale, optiamo per una cena con crociera sul fiume. Il prezzo non è basso ma ce ne freghiamo, per una volta si può fare.

Quando usciamo la via ha decisamente cambiato aspetto, le luci dei locali rende il tutto più attraente e ci sono molti più tailandesi in giro che passeggiano mischiandosi agli occidentali. L’atmosfera è meno aggressiva e più festaiola, tutti www.antoniopistillo.it_14FebViaggioinThailandiaNef3_BBB4207sembrano allegri (forse grazie all’alcol) e il posto pare anche più sicuro. Fermiamo il primo taxi chiedendogli se ha il tassametro, dice di sì e saliamo. Una volta dentro mi accorgo che ne è sprovvisto, vuole fare una tariffa forfettaria e spara il triplo di quanto ci aspettiamo. Gli chiedo di fermarsi per farci scendere ma il tassista si arrabbia e non vuole  accostare. Gli ripeto con decisione di bloccare l’auto e comincia a gridare. Per fortuna però si ferma e scendiamo mentre continua ad urlarci dietro e noi lo mandiamo a quel paese in coro in Spagnolo e in Italiano. Fermiamo un altro taxi con tanto di ‘meter’ scritto sul tetto ed effettivamente ha il tassametro, gli faccio vedere il biglietto della crociera con l’indirizzo ma non conosce l’indirizzo e rinuncia alla corsa. Rimango interdetto con il biglietto in mano mentre se ne va. Fermo un terzo taxi e la scena si ripete identica, anche lui non sa dove sia il posto e preferisce rinunciare. Sono sbigottito e scocciato. I tassisti di Bangkok cominciano a starmi sulle scatole. Fermo un quarto Taxi e la scena non cambia. Adesso sono infuriato. Che cavolo di crociera ci ha venduto il tizio, chiedo a Daniela, nessuno conosce il posto! Si sta anche facendo tardi e rischiamo di perdere il tutto. Fermo un quinto taxi e anche lui non sa come arrivarci, dopo un attimo però dice che va bene e che però chiede un forfait di 200 bath (il doppio di quello che ci aveva preannunciato il ragazzo dell’agenzia turistica). Rilancio a 100 e lui controbatte con 150. Ok, non abbiamo tempo da perdere. Ma sai dov’è, gli chiedo. Mi chiede il numero telefonico dell’agenzia organizzatrice, è nel biglietto e glielo do. Chiama e dopo un po’ di botta e risposta mi passa il telefono dicendomi di parlare io in inglese con la tipa tailandese al telefono per spiegarle il problema. Guardo Daniela stupito e mi convinco che il tassista è proprio fuori di testa. Parlo con una signorina molto gentile che parla discretamente la lingua e le spiego che abbiamo comprato la crociera con cena dall’agenzia taldeitali e che però il tassista non sa dov’è il posto. Mente parlo il tizio mi dice pià volte di fare in fretta che la telefonata gli sta costando cara. Lei mi dice che non c’è problema e che adesso darà le indicazioni all’autista per farci arrivare. Passo il cellulare e dopo un po’ che parlano tra loro con intonazioni stranissime pare che il tassista sia riuscito a capire dov’è il posto. Non c’è più tempo, dobbiamo andare di corsa. Il tizio  è un tipo veramente strambo. Ride in continuazione mentre guida e quando scopre che sono italiano mi fa tutto un elenco con una pronuncia storpiata di calciatori italiani, ad ogni nome si fa una risata: Balitelli, ah ah ah! Robirto Biggio, ah ah ah! Totti (questo lo pronuncia bene), ah ah ah! Dal Pieroi, ah ah ah! Guida come un pazzo perché vuole farci arrivare in orario e ride ogni volta che sta per fare un incidente, io e Daniela ci guardiamo un po’ ridendo e un po’ preoccupati per la sanità mentale del tassista. Mi dice che sono il secondo italiano che porta con il suo taxi, ha portato una volta una coppia  di sposini, erano di Napoli e gli ha dato un passaggio 11 anni fa. Mi  metto a ridere e capisco che non passano moltissimi italiani per Bangkok. Quando mi chiede di dove sono precisamente in Italia gli rispondo che sono Siciliano, comincia a cantare Mafia, Mafia, Il Padrino, forza mafia. Al ché io dico la mia solita frase quando mi fanno questo odioso riferimento al peggio della mia terra: io non sono mafia (lui ride), mio zio è mafia (smette di ridere). Hanno sempre la stessa reazione. Arriviamo finalmente al molo del fiume, gli do 500 bath e mi da di resto 320 bath. Gli faccio notare che ci sta provando ma che me ne deve dare 350 per come eravamo d’accordo e mi dà altri 20. Gli dico che ne mancano ancora 10, è una questione di principio ormai. Mi dice di non avere altro resto. Lo guardo e gli dico che mio zio non sarà contento, e butto l’occhio sul suo numero di matricola. Diventa subito serio e mi dà immediatamente i rimanenti 10 bath.

Arriviamo in tempo, un signore con una lista in mano controlla il nostro biglietto e ci dà degli adesivi porpora da mettere sulla camicia e un’orchidea che ci attaccano con una spilla da balia sul petto. Un fotografo ci scatta una foto con una tailandese vestita con abiti tradizionali e una specie di corona dorata in testa. Nell’attesa mi diverto a riprendere il www.antoniopistillo.it_14FebViaggioinThailandiaNef3_BBB4220collega che fotografa gli altri turisti. Osservo pure che non è una grande venditore: spesso acconsente a scattare foto dei turisti insieme alla hostess in abiti tradizionali usando il cellulare degli stessi… così avrà meno possibilità di vendere le sue di foto, faccio notare a Daniela. www.antoniopistillo.it_14FebViaggioinThailandiaNef3_BBB4210Giriamo il centro commerciale che è molto elegante, grandissimo, e a mio avviso uno spreco di spazio. Finalmente saliamo sulla crociera, è come un traghetto ma di lusso. Io e Daniela ci sentiamo un po’ fuori posto, il luogo vuole essere molto raffinato e gli altri passeggeri sono tutti vestiti benissimo. Noi invece abbiamo su abiti da viaggiatori (soprattutto io). Siamo in decisa www.antoniopistillo.it_14FebViaggioinThailandiaNef3_BBB4237minoranza, vedo infatti pochissimi occidentali, non più di 10 su un totale di circa 300 passeggeri. Ormai è così, ho notato che quando faccio qualcosa non segnalata dalla Lonely Planet (è la guida turistica per eccellenza dell’uomo bianco) la maggioranza delle altre persone sono asiatiche. Devo però ammettere che uscire dagli itinerari turistici www.antoniopistillo.it_14FebViaggioinThailandiaNef3_BBB4283nostrani mi fa piacere. Entriamo e ci sediamo in un tavolo con una buona posizione. Le bevande sono escluse e ordiniamo una carissima bottiglia di vino (ma sì, è l’ultima sera e questa, dico a Daniela, la offre il blog antoniopistillo.it). Grazie al vino ci www.antoniopistillo.it_14FebViaggioinThailandiaNef3_BBB4404trattano come fossimo dei magnati russi. Devo ammettere che cenare www.antoniopistillo.it_14FebViaggioinThailandiaNef3_BBB4338navigando lungo il fiume con i palazzi antichi, i templi e i grattacieli di Bangkok illuminati sullo sfondo è davvero piacevole. Mi diverto moltowww.antoniopistillo.it_14FebViaggioinThailandiaNef3_BBB4393 a fotografae gli altri passeggeri con lo skyline di Bangkok o metre si fotografano. Il buffet serve del buon cibo e il vino cileno che ho scelto è proprio ottimo. Mangiando e chiacchierando passiamo una bella serata www.antoniopistillo.it_14FebViaggioinThailandiaNef3_BBB4358e io scatto tante foto. Riesco pure a fare una foto a Daniela che mi autorizza persino a metterla sul blog, ed eccola qui www.antoniopistillo.it_14FebViaggioinThailandiaNef3_BBB4365per la curiosità di tutti voi.www.antoniopistillo.it_14FebViaggioinThailandiaNef3_BBB4247

Scesi dalla crociera prendiamo un taxi e andiamo al mercato notturno di Pat Pong come ci ha suggerito di fare l’agente dell’ufficio turistico. La via è un susseguirsi di bancarelle www.antoniopistillo.it_14FebViaggioinThailandiaNef3_BBB4437che hanno in vendita tutto il falso che si può immaginare, orologi, magliette, scarpe di ginnastica, borse, tutto rigorosamente falso ed economico. Trovo anche un paio di venditrici che non si sottraggono all’obbiettivo e ne approfitto. Dopo un paio di giri siamo attratti dai famosi go-go bar tailandesi che stanno innumerevoli lungo i bordi della via. Si tratta di bar dove alcune signorine si seggono con i clienti per farsi offrire da bere e farsi un po’ toccare e altre www.antoniopistillo.it_14FebViaggioinThailandiaNef3_BBB4439ballano sulle pedane con vestitini cortissimi. Hanno tutte un numero affinché i clienti possano sceglierle per eventuali prestazioni sessuali. Iwww.antoniopistillo.it_14FebViaggioinThailandiaNef3_BBB4443 gestori non sembrano stupiti dal fatto che ci sia una ragazza con me e capisco che spesso coppie di turisti entrano tanto per curiosare. Lì è vietato fotografare e da quel momento metto via la macchina fotografica che non potrò più usare per tutta la serata. Ci sediamo a bere una birra e le entraineuse fanno un timido tentativo a farsi offrire da bere ma rinunciano subito quando capiscono che siamo lì solo per berci un drink e www.antoniopistillo.it_14FebViaggioinThailandiaNef3_BBB4445farci due risate. Dopo il gog0 bar vogliamo osare di più ed entriamo in un locale dove vengono eseguiti degli spettacoli di tipo più spinto. Ovviamente lì è severamente proibito fotografare e tralascerò i dettagli. Anche lì la presenza delle coppie o delle comitive con tante donne è cosa frequente e il personale lascia tranquillamente entrare chiunque. Gli spettacoli per certi versi sono decisamente impressionanti. Vi dico solo che lì ho visto cose che voi comuni mortali…. Per essere un po’ più precisi dirò che ho assistito ad esibizioni di incredibile capacità di controllo dei muscoli vaginali, tanto incredibile da permettere ad alcune di queste circensi senza veli di arrivare persino a fumare e a stappare delle bottiglie senza l’ausilio del cavatappi con la sola forza delle parti intime, il tutto nel boato delle risate nostre e di un gruppo di tedeschi e tedesche seduti vicino a noi.

Divertiti, ed economicamente alleggeriti, ce ne torniamo in albergo senza aver però fatto troppo tardi. Domani Daniela parte e io tornerò ad essere il viaggiatore solitario come all’inizio di questo mio viaggio in Thailandia.

5 Comments on “Viaggio in Thailandia – giorni 16 e 17

  1. Ci sei cascato nella trappola turistica….:-) Un altro posto per fare foto panoramiche è la terrazza del Baiyoke Sky Hotel. Si entra con pantaloni lunghi e camicia, abbigliameno non troppo casual. Per andare al nord ti consiglio l’aereo, fai un’eccezione. Ne guadagni in tempo . Treno sconsigliatissimo, accumulano ritardi indicibili. Facci illuminare gli occhietti con ancora tante foto.

  2. Non ci crederai, ma stasera su MTV stanno dando THE BEACH!!! Non posso non vederlo…

  3. Hola hermosas las fotos y mi amiga Daniela mas linda… muchos besos

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