Viaggio in Thailandia – Giorno 1

Questo è il foto-diario del mio viaggio in Tailandia, se vuoi leggerlo dall’inizio e/o vuoi avere dettagli tecnici fotografici vai al giorno zero.

Il post di oggi parla del mio viaggio da Milano aBangkok.

 

Viaggio in Thailandia – Giorno 1

Mi sveglio con il dolce ricordo del messaggio vocale di mia nipote Lisa di ieri sera. Con la sua vocina e le sue sillabe ben scandite mi augurava buon viaggio e mi diceva di aver disegnato una mappa della Thailandia . Si rammaricava di non essere riuscita a farmi avere la cartina che mi sarebbe stata utile per orientarmi nel Paese straniero. Il messaggio finiva dicendomi con intonazione struggente che mi vuole bene. Che dolcezza mia nipote! Sta per compiere sei anni, dopo un primo periodo di tiepidezza nei miei confronti dovuta alla lontananza, nelle ultime settimane tra noi è esplosa una vera storia d’amore.

Raccolgo le mie cose cercando di non svegliare Paola che è stata così gentile ieri da ospitarmi per una notte nel capoluogo lombardo. Saluto una sonnacchiosa Milano che risponde al mio arrivederci con una stereotipata mattinata di nebbia. Non ho mai amato questa città sebbene l’abbia frequentata per diversi anni, e lei, evidentemente, oggi mi ricambia con il suo tipico cielo uggioso.scattata con Iphone 4

Arrivato in aeroporto la mia priorità è quella di fare il check-in per affrontare subito i miei paranoici timori che ci possa essere qualcosa che non vada nel biglietto super economico acquistato in internet. Confortato dal sorriso della hostess di terra, che mi riassicura anche sulla coincidenza ad Adu Dhabi per Bangkok, mi reco al gate alleggerito dal mio ingombrante zaino da viaggiatore. Giusto il tempo per una veloce colazione salata e salgo sull’aeromobile della compagnia degli Emirati Arabi Etihad: un A330 di recente costruzione (spia di ciò è la presenza sugli schienali di diverse prese tra cui l’utilissima presa usb… cosa che mi procura un sussulto di gioia!), velivolo che si dimostra anche abbastanza confortevole per le 5 ore e mezzo di volo fino allo scalo. Ogni passeggero ha un monitor touch-screen con una serie abbastanza assortita di film (classici e nuove uscite), musica, video games, informazioni di ogni tipo e tanto ancora. Io smanetto sul mio schermo a tal punto da mandare in tilt il sistema e farlo bloccare. E te pareva! Mai dare ad un tecno-entusiasta un giocattolino del genere…D700, iso 200, 62mm, f5,6, 17125

Le hostess sono tutte piccoline e educatamente sorridenti, spesso con il naso aquilino e quasi tutte con i capelli corvini e ognuna si mostra molto compita nella divisa e nei modi. Interessante il velo panna che incornicia il viso, un compromesso tra la cultura occidentale che vuole le hostess donne piacenti e quella musulmana che le vuole coperte.

Ad Adu Dhabi lo scalo è senza intoppi. Il wi-fi dell’aeroporto è davvero free e mi permette di mandare qualche messaggio tramite whatsapp ai miei cari. Nell’attesa dell’imbarco un signore sulla cinquantina si siede al mio fianco. Altezza media, panciuto, pantaloni corti, mocassini e pedalini fin sotto il ginocchio. Probabilmente tedesco. Inavvertitamente il mio occhio cade sul display del suo smartphone e mi accorgo che sta guardando foto provocanti di ragazze dai tratti orientali. Sbirciando meglio capisco che si tratta di un’app (è incredibile come ci sia ormai davvero un’app per tutto) per trovare donne disponibili (prostitute a giudicare dalle pose). E lui là, bello spaparanzato che sfoglia, sceglie e segna numeri telefonici. Il tizio evidentemente non vede proprio l’ora di mettersi in azione e si sta già organizzando la vacanza. Mi metto a fissare le sue gambe bianche dentro quei calzini orrendi e quei mocassini cuoio… e ottengo risposta a tutte le mie domande.

Davanti a me invece stanno in piedi due spilungoni nord europei. Il più basso sarà un metro e novanta, ed entrambi sono accompagnati da due graziosissime ragazze dalla chioma bionda, piccole di statura ma davvero ben fatte. Ma perché cavolo voi giocatori di basket vi dovete prendere le bassine? Ma prendetevi quelle da un metro e ottanta che a noi nemmeno ci guardano e lasciate a noi mortali di statura media quelle più piccoline, no?! Bah!

scattata con Iphone 4La seconda tratta del viaggio per Bangkok avviene su un boing 777, un po’ più grande del primo e molto simile in tutto il resto all’altro velivolo. La nota negativa però è il pasto: arrivata alla fila davanti a me sento la hostess scusarsi dicendo che, delle tre scelte disponibili (di cui due appetitosissime) le è rimasto soltanto il tofu. Il tofu?! La scelta più sfigata! Ma io il tofu non lo mangiavo nemmeno quando sono stato macrobiotico integralista! Se proprio devo mangiare vegetariano dammi uno spezzatino di seitan piuttosto! Avete appena perso tutti i punti accumulate cara compagnia Etihad!

Il viaggio comunque si svolge tranquillamente, mi guardo ‘All is Lost’ con Robert Redford (film dove Redford prova a tenere lo schermo come Tom Hanks in Castaway ma il risultato è che il bel biondo che ha fatto impazzire le nostre madri dà una prova d’attore che perde il confronto penosamente) e di tanto in tanto scambio quattro parole con un anziano tedesco accompagnato dalla più giovane moglie filippina, entrambi seduti nella mia fila. Il marito, nonostante il suo inglese sgangherato, ha tanta voglia di parlare, e io mi  sforzo di seguirlo, ma non sempre con successo.

Durante l’atterraggio do un’occhiata fuori l’oblò e, sebbene siano le 6 e mezza del mattino, il traffico sulle autostrade intorno alla capitale è già decisamente molto più sveglio di me. Le strisce d’asfalto creano occhielli e petali di fiori scintillanti, le luci ancora accese delle vetture nei primi bagliori del giorno si muovono molto lentamente segnalando già diversi ingorghi. Mattinieri questi tailandesi!

Atterrato a Bangkok faccio più di un’ora di fila all’ufficio immigrazione, sembra che l’intera Europa si sia data appuntamento qui alla mia stessa ora. Per tutta l’attesa mi giro e rigiro il modulo da compilare per entrare nel Paese. Ho riempito tutte le voci tranne il rigo per ‘indirizzo di permanenza’ e mi chiedo per tutto il tempo se lasciarlo vuoto sia una buona idea. All’immigrazione si aspettano che tu dia l’indirizzo dell’albergo dove hai prenotato se sei un turista, e io non ho prenotato un bel niente! Quando il mio turno sta per avvicinarsi una zelante impiegata dell’ufficio si accosta a dare una prima occhiata ai fogli di ingresso che i viaggiatori tengono in mano. Appena vede che il mio è vuoto alla voce ‘indirizzo di permanenza’ mi intima di compilarlo. Cerco di spiegarle la situazione, che ancora non ho prenotato nulla, ma mi dà una risposta in inglese thai (cioè un insieme di suoni gutturali con strane intonazioni tra cui ogni tanto distingui qualche mezza parola che potrebbe essere inglese). Le ripeto il problema e la sua replica linguisticamente incomprensibile è però molto chiara nel tono e nell’espressione del viso, è qualcosa del tipo: o metti un  indirizzo o non entri! A quel punto scrivo sul formulario il recapito del ristorante italiano di Umberto (un nostro connazionale che mi ha segnalato la mia amica Chiara che è una habitué della Thailandia… tra l’altro Umberto mi darà una mano a trovare un primo alloggio…ciao Chiara!). Quando è il mio turno l’ufficiale dell’immigrazione legge l’indirizzo e non batte ciglio, colpisce il mio documento con il suo bel timbro roboante e mi lascia passare. I ristoranti italiani all’estero servono sempre a qualcosa!

Ed eccomi a Bangkok!

Esco dall’aeroporto e trovo 35 gradi, però anche un cielo grigio che non mi aspettavo. Milano se la starà sgignazzando?

 

6 Comments on “Viaggio in Thailandia – Giorno 1

  1. Interessante già dal giorno 0. Ti seguirò per tutto il viaggio con grande interesse e naturalmente molta invidia.
    Buon Viaggio Antonio

  2. Il cielo di Bkk mostra il sole assai di rado…dopo un paio di giorni l’ho trovato un gesto di clemenza. Il caldo è già insopportabile così, quando poi l’astro fa capolino capisci che sentirne la mancanza non era stata una grande idea 🙂
    Le nubi lombarde, nel frattempo, continuano a elargire…

  3. A mano a mano riaffiorano i ricordi……..Le cose memorabili, ovviamente escluso il Palazzo Reale e i vari tempi, un viaggio sul Chao Praya in barca a coda lunga; Ristorante menorabile “Hemloch”, menu particolare, locale per amanti dell’arte; Chinatown…..Si mangia sempre bene nei night market, un’esposione di odori e sapori e mercanzie contraffatte di ogni genere! Magari torni con un brevetto da pilota dato che sono in grado di copiare e contraffare qualsiasi documento!
    Per quanto non ti abbia accolto un cielo terso, un viaggio mette la carica con qualsiasi condizione meteo!

  4. E’ bello leggerti. Dolce e vibrante la tua scrittura. Sarà come viaggiare con te….beh, forse anche meglio: per noi nessuna fatica e nessuna spesa! Facci sognare allora 🙂

  5. Complimenti Antonio, sono rimasta incollata alle tue parole… Non ho perso una virgola. Buon divertimento e soprattutto non farci perdere nulla con i tuoi racconti.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *