Viaggio in Thailandia – giorno 15

Khao Sok, Parco Nazionale, Viaggio in Thailandia

Mi sveglio al mattino presto a causa di preoccupanti rumori sul tetto e alle finestre, mi giro verso Daniela e vedo che ha gli occhi spalancati, mi dice che non dorme da mezz’ora a causa di quello strano trambusto. Ascolto meglio: sono sicuramente  le scimmie che provavano ad entrare. Sentirle muoversi sul soffitto provando ad indovinare i loro spostamenti sul tetto di legno mi dà come la sensazione di essere in trappola ed avere il nemico che sta per fare irruzione. Qualche raggio di luce attraverso le assi della capanna ogni tanto viene interrotto e capiamo che là c’è una scimmia, o qualche altro animale, che ci sta spiando. Mi metto a ridere pensando ad una barzelletta sconcia con delle scimmie che ci raccontavamo da ragazzo e la traduco in spagnolo. In siciliano ha sicuramente più effetto ma Daniela ride comunque e questo abbassa di sicuro la tensione tanto che, dopo poco, ci riaddormentiamo (o per lo meno sono sicuro che io mi riaddormento). Mi risveglio che è l’ora di alzarmi con Daniela che urla ‘Cucaracha! Cucaracha!’. Io penso alla canzone e non capisco perché debba cantare urlando senza un minimo di intonazione. Ma lei continua a ripetere cucaracha con tono allarmato dal bagno e capisco che non sta cantando. Il mio cervello è ancora in standby per capire cosa stia urlando la mia compagna di viaggio e mi alzo dal letto penzolando su un lato come la torre di Pisa. Mentre vado verso il bagno tutto storto mi sovviene che la cucaracha in spagnolo è un animale ma ancora il sonno pervade i miei neuroni e la mente non mi dà informazioni più precise. Quando entro ho la risposta: sul pomello dell’acqua c’è un enorme scarafaggio che muove costantemente le sue antenne. Daniela è scappata di là ed è chiaro che fino a quando quell’animale non sarà sparito non si muoverà dall’angolo più lontano della stanza. Penso al mio scudo spaziale e alla mia arma infallibile, come uno spietato killer tiro fuori la bomboletta dal mio zaino e gli scarico sopra un bel po’ di spray velenoso. Una volta che ci sono, segno anche il perimetro intorno al letto per riattivare lo scudo. Prima i rumori delle scimmie sul tetto, adesso lo scarafaggio… insomma, se non siete abituati alla natura questa sistemazione può mettere a dura prova le vostre coronarie.

Ci prepariamo per l’escursione e io calzo le scarpe da trekking che avevo lasciato da Umberto. Noto subito che mi vanno meglio, soprattutto la sinistra che prima mi stava troppo stretta. Non capisco come mai, sembra che mi si sia rimpicciolito il piede in questi 10 giorni… forse, penso ridendo, sto mangiando troppo riso! Andiamo a fare colazione sulla terrazza a lato della reception e mangiare in tanta natura ci fa dimenticare subito del brusco risveglio. E’ un postowww.antoniopistillo.it_14FebViaggioinThailandiaNef2_BBB3550 realmente idilliaco e punto il mio obiettivo su un tavolo con tre turisti mentre mangiano, chiacchierano e bevono serenamente il loro caffè.

Arriva il pulmino che ci porterà alla gita; si fa il solito giro per raccogliere gli altri turisti collocati in diverse sistemazioni intorno. Essendo noi nel posto più remoto siamo i primi a salire sul mezzo. La nostra guida è lo stesso tizio che al Rasta Bar la sera prima faceva quei numeri demenziali di abilità e che sono stato ben felice di non aver guardato. Ha un terribile cappellino azzurro con delle ali bianche che dice www.antoniopistillo.it_14FebViaggioinThailandiaNef2_BBB3561molto del suo particolare senso dell’umorismo. Però devo confessare che durante l’escursione si dimostra simpatico ed efficiente. Facciamo un lungo viaggio in minibus per raggiungere l’ingresso del parco nazionale. Sulla via mi accorgo di aver dimenticato il filtro ND per l’obiettivo e mi rassegno al pensiero che non potrò fare le foto ai corsi d’acqua come avrei voluto. Mi rendo anche conto di aver dimenticato la torcia che mi sono portato dall’Italia , ne compro però una quando ci fermiamo durante l’andata perché quella di Daniela è troppo fioca per una persona immaginiamoci per due. Arrivati al parco paghiamo 200 bath a testa per l‘entrata e montiamo su una long tail boat. La guida ci avvisa di non muoverci perché può facilmente ribaltarsi e che quindi l’unico movimento che possiamo fare è sorridere. Sorridiamo tutti poco confortati. La mia attenzione viene attratta da alcunewww.antoniopistillo.it_14FebViaggioinThailandiaNef2_BBB3566 imbarcazioni con dei volanti al posto del timone e delle poltrone d’automobile come sedute, mi sembrano particolari e ne fotografo una. Ogni tanto ci superano delle lance in legno monoposto piccolissime che ronzano come zanzare sfrecciando agili con il loro scafo aereodinamico e il loro motore con la lunga asta che regge l’elica. Anche qui il posto è incredibile, le pareti www.antoniopistillo.it_14FebViaggioinThailandiaNef2_BBB3610che circondano il lago Chiaw Lan sono di roccia calcarea ricoperte di vegetazione e altissime fino a quasi 1000 metri ci sovrastano ai lati, secchi rami d’albero affiorano ogni tanto dal pelo dell’acqua rendendo l’atmosfera ancora più suggestiva. Io e gli altri viaggiatori guardiamo intorno estasiati da tanta natura.www.antoniopistillo.it_14FebViaggioinThailandiaNef2_BBB3630

Dopo un lungo viaggio sulle acque del lago scorgiamo finalmente a distanza delle capanne e attracchiamo ad un villaggio galleggiante con una grande pedana che regge un bar e dei tavoli. Sulla sinistra si allunga una fila di palafitte dove si può dormire. Folte fronde circondano il posto ed è il trionfo del verde dell’acqua e degli alberi intorno. Quelle camere galleggianti sono le stanze dove dormiranno i turisti www.antoniopistillo.it_14FebViaggioinThailandiaNef2_BBB3667che hanno scelto di passar qui la notte e io e Daniela ci guardiamo pentendoci amaramente di non aver scelto di rimanere. Mi www.antoniopistillo.it_14FebViaggioinThailandiaNef2_BBB3687accontento di fotografare le capanne, i pesci che nuotano sotto, e di immortalare gli ospiti che si godono il posto sguazzando e facendo kayak. Chiedo ad un ragazzo che è appena uscito dall’acqua di fare un tuffo affinché lo possa congelare con il mio obiettivo. Non è mia abitudine e non mi piace molto costruire le foto, ma è una scena che ho visto già realizzarsi in questo www.antoniopistillo.it_14FebViaggioinThailandiaNef2_BBB3726posto e quindi la voglio riprodurre però con l’inquadratura che ho in mente. Il ragazzo confessa un po’ lusingato di non essere un grande tuffatore e lo faccio saltare due volte per ottenere lo scatto che cerco. Andiamo a consumare il pranzo che ci offrono e l’organizzazione ci sorprende con cibo di altissima qualità. Tra le tante cose portano un www.antoniopistillo.it_14FebViaggioinThailandiaNef2_BBB3716pesce scenografico da vedere e altrettanto spettacolare da mangiare: è preparato con ananas e pare caramellato www.antoniopistillo.it_14FebViaggioinThailandiaNef2_BBB3745alla superficie. Ha un sapore che miscela armoniosamente il salato della carne del pesce, il piccante del peperoncino, l’amaro delle verdure e il dolce della frutta. Una goduria del palato. Non sono un amante del dolce e salato insieme, ma questo pesce mi fa ricredere.

La guida ci spiega che per l’escursione alla grotta abbiamo bisogno di scarpe da trakking, ce le ho, di una torcia, ce l’ho, del costume, pure, e di non portarci nulla che non possa andare sott’acqua perché ci sarà da nuotare… tutto il resto dobbiamo lasciarlo qui. Azz! Ma come? La macchina fotografica? Se non è sub non mi consiglia di portarla. Volevo portare sia la GoPro che è una telecamera sub che la mia d700. Un ragazzo si offre di condividere la sua sacca impermeabile per la mia macchina. Nonostante lo appesantirebbe di molto non ha problemi a portarla. Lo ringrazio ma gli dico che userò più che altro la sua sacca per il portafogli, ho un bel po’ di soldi dietro e non mi va di lasciarli incustoditi qua. Per la macchina vedremo, intanto me la porto e poi deciderò. Gli consegno il portafogli e gli scatto una www.antoniopistillo.it_14FebViaggioinThailandiaNef2_BBB3747foto con la ragazza, lui ride dicendo che lo fotografo perché temo che possa scappare con il malloppo e gli spiego divertito  che si tratta del mio blog. Chiacchieriamo e facciamo conoscenza: si chiama Marcin ed è polacco, la sua fidanzata è ungherese e si chiama Orsi, vivono a Budapest. Lavora nel campo dell’ottica, è responsabile della vendita di macchinari per tagliare le lenti per una grossa azienda ungherese. E’ un ragazzo simpatico e spiritoso che ti mette subito a tuo agio. Mi racconta del suo viaggio che oltre la Thailandia ha anche toccato la Cambogia che lo ha molto colpito.

Saliamo tutti sulla barca e viene con noi un’altra guida. Puntiamo verso la parte più interna del lago, scendiamo poco
www.antoniopistillo.it_14FebViaggioinThailandiaNef2_BBB3753dopo e intraprendiamo un lungo percorso a piedi nel fitto della foresta. Qui la natura trionfa in tutta la sua forza, non c’è più nessuna traccia della presenza umana se non il sentiero che seguiamo, la vegetazione si www.antoniopistillo.it_14FebViaggioinThailandiaNef2_BBB3869fa sempre più fitta e la luce in certi punti diventa rada, tronchi e rami si intrecciano tra loro creando vere e proprie www.antoniopistillo.it_14FebViaggioinThailandiaNef2_BBB3781barriere e il sottofondo è un insieme di richiami di animali disparati di cui riconosco solo rane, cicale, scimmie, uccelli e chissà cos’altro. Il caldo non è fastidioso perché quasi tutto il percorso è all’ombra ma la fatica ci fa presto alzare la temperatura corporea. Camminiamo così per quasi un’ora sentendo oltre ai mille richiami degli animali intorno il soffio del nostro fiato che comincia a farsi corto. Guadiamo ruscelli saltellando sulle pietre che affiorano, camminando come equilibristi su tronchi che fungono da ponticelli, e troviamo anche un’ariana alla quale si aggrappa per primo Marcin che ha uno spiccato senso dell’avventura. Gioca a fare Tarzan per un paio di giri e poi a seguire lo www.antoniopistillo.it_14FebViaggioinThailandiaNef2_BBB3804imitano tutti gli altri. Le canne di bambù creano delle vere e proprie www.antoniopistillo.it_14FebViaggioinThailandiaNef2_BBB3787trame che spesso bloccano il passaggio. Arriviamo a delle cascatelle e facciamo una sosta per bere un po’ d’acqua e tirare il fiato. Io ho sul capo montato la mia Gopro e filmo degli spezzoni di questo tragitto perché vaglio rivivere tutto. Inoltre non ho il mio grandangolare con me e so bene che la lente che ho sulla macchina fotografica non mi permetterà di cogliere e www.antoniopistillo.it_14FebViaggioinThailandiaNef2_BBB3838rappresentare bene la sensazione di vasto e chiuso allo stesso tempo che questa foresta mi sta regalando. I raggi di sole che colpiscono le www.antoniopistillo.it_14FebViaggioinThailandiaNef2_BBB3859fronde e i tronchi sono realmente da togliere il fiato. La situazione è del tutto diversa alla mia prima esperienza quando ero completamente solo alle cascate di Samet Chun. Qui ho una guida e mi muovo con una quindicina di persone. Inoltre sono sul sentiero, e sebbene spesso rimango indietro e rischio di perdere la fila, mi basta una corsetta lungo la via battuta per recuperare il gruppo. Mi godo quindi il posto e l’avventura in tutta tranquillità.  Arrivati ad un certo punto del percorso la guida ci fa lasciare i vestiti sistemandoli sui rami degli alberi e rimaniamo in costume. Continuiamo per un bel pezzo facendo una leggera salita.

Arriviamo già abbastanza stanchi all’ingresso della grotta. E’ enorme e si addentra comewww.antoniopistillo.it_14FebViaggioinThailandiaNef2_BBB3892 una gola nell’oscurità. C’è un ruscelletto che si infila tra le rocce striate e lo seguiamo con le torce accese che molti portano sulla testa a mo’ di minatori. Ho appena il www.antoniopistillo.it_14FebViaggioinThailandiaNef2_BBB3904tempo di fare una foto al ragazzo che ci guida.  Mentre scatto mi accorgo che è scalzo e va tranquillamente camminando sui tagli delle pietre come se passeggiasse su ampi tappeti persiani. Dopo pochissimo che camminiamo la d700 nonostante i suoi alti iso diventa quasi inservibile perché l’oscurità è totale. Riesco a fotografare solo quando più fasci di luce si sommano tutti sullo sesso luogo. Come quando qualcuno punta il cono di luce sul soffitto e scopriamo di avere una miriade di pipistrelli accoccolati a testa in giù sopra di noi. Tutte le torce si concentrano sul tetto e ogni tanto www.antoniopistillo.it_14FebViaggioinThailandiaNef2_BBB3925qualche pipistrello forse infastidito si stacca per fare dei giri in torno e andarsi ad aggrappare da qualche altra parte. Vediamo anche un paio di ragni di cui uno è  enorme e spaventoso, riesco però a fotografarlo solo www.antoniopistillo.it_14FebViaggioinThailandiaNef2_BBB3953quando si è già infilato tra le pietre. Il posto è affascinante, sebbene sia per tutti noi un’esperienza in certi casi spiazzante, le nostre facce portano espressioni di gioiosa meraviglia. C’è persino una famiglia di russi con due bambini di cui il più piccolo potrà avere non più di 6 o 7 anni. Certo che i russi sono un popolo proprio tosto, mi dico. Dopo un po’ però il bambino comincia a piangere (e ci credo) e la mamma è obbligata a portarlo in braccio per rassicurarlo.

A metà percorso la guida viene con la sua borsa impermeabile e mi fa mettere la macchina dentro. Gli dico che posso tenerla in alto anche se l’acqua mi arriverà al petto. Mi obbliga a consegnargliela, subito dopo capisco che ha ragione lui. Il percorso diventa difficilissimo da seguire, ci infiliamo in gole strettissime dove possiamo passare uno alla volta e spesso dovendo anche fare del contorsionismo. L’acqua ci arriva sempre al ginocchio, spesso al bacino e in certi punti si alza fino ad arrivarci alla gola. Dopo un po’ che camminiamo guadiamo delle pozze dove siamo obbligati a tratti a nuotare perché non sempre si riesce a puntare i piedi in qualche roccia in fondo, il tutto non sapendo mai se mettiamo le mani su qualche ragno appostato sulle rocce laterali alle quali ci appoggiamo e con i pesci di acqua dolce che ci nuotano intorno. Io sono galvanizzato dalla situazione, mi sento un vero esploratore e l’unica cosa che mi sta stretta è avere delle persone davanti da seguire. Decido quindi di allungare il passo e pian piano supero quelli che mi stanno di fronte, raggiungo la guida e supero anche lui. Voglio essere il primo e godermela come se fossi lì da solo. Mi immagino che l’accompagnatore mi rimproveri ma mi lascia andare, quando ai bivi non so dove prendere mi giro verso lui che mi indica la via. Così facendo scorgo la luce in fondo, e sono felice di aver superato tutti. Seguo il ruscello fino al fogliame verde che intravvedo ed esco. Luce! Nonostante sia già tardo pomeriggio, il mondo non mi è mai parso così luminoso e stupendo in vita mia. Inspiro a pieni polmoni e sento che non mi dimenticherò mai di questo viaggio in Thailandia.www.antoniopistillo.it_14FebViaggioinThailandiaNef2_BBB3999

Tutti felici ci scattiamo foto ricordo davanti all’uscita della grotta e riprendiamo il nostro lungo cammino di ritorno. Ci fermiamo a recuperare i vestiti e arriviamo tutti abbastanza provati dove abbiamo lasciato la barca. C’è un’altra long tail www.antoniopistillo.it_14FebViaggioinThailandiaNef2_BBB4025boat con altri turisti che sta salpando. Il timoniere fa manovra pedalando giocoso con i piedi e, cosciente della irritualità della manovra, sorride con quella solarità che contraddistingue molti tailandesi.

Giunti alle palafitte ci offrono dell’anguria e dolcini: palline alla banana e conetti al cocco, quest’ultimi sono delle foglie arrotolate con foggia di www.antoniopistillo.it_14FebViaggioinThailandiaNef2_BBB4062cono e riempite di una crema del bianco frutto. Li assaggio entrambi e… mi spiace, mi dico, avrete un posto eccezionale, spiagge incredibili, foreste, cascate, scimmie e più ne ha più ne metta, ma i dolci siciliani sono sicuramente un’altra storia!

www.antoniopistillo.it_14FebViaggioinThailandiaNef2_BBB4063Mi trattengo a fotografare dei ragazzi che dopo la faticata dell’escursione si regalano un po’ di sollazzo nelle verdi acque del lago. Decido subito dopo che voglio riprendere le palafitte da un punto diverso per dare maggiore forza all’immagine. Seguo un sentiero che porta in alto e mi guadagno una diversa visuale del posto.www.antoniopistillo.it_14FebViaggioinThailandiaNef2_BBB4083

Il tempo di rinfrancarci un po’ e saliamo in barca per rifare al contrario il lago. Quando arriviamo all’ingresso del parco è già tardi e il lago ci www.antoniopistillo.it_14FebViaggioinThailandiaNef2_BBB4107saluta con bellissimi colori che tendono già sul dorato. Il pulmino ci porta alle nostre rispettive sistemazioni. Il conducente (che è diverso da quello dell’andata) dimostra di non conoscere bene l’ubicazione dei vari alberghi e non sa parlare inglese, dobbiamo essere noi a indicargli a gesti la strada e lui ripete con versi scimmieschi esattamente la prima sillaba del nome di ogni albergo. Io imito i suoni che emette il conducente che soprannomino in spagnolo  ‘El Mono’ (la scimmia) ogni volta che qualcuno pronuncia un albergo, e Daniela si piega in due dalle risate.

Tornati nella capanna mi faccio una doccia fredda di 30 secondi primi e andiamo a mangiare. Scegliamo il ristorante della sera prima perché sono sicuro che ha la connessione. Mentre ceniamo una rana si avvicina al nostro tavolo, mi accosto per fotografarla ma salta su un tronco di bambù lì al lato della mia sedia. La illumino con la torcia e la fotografo giusto per www.antoniopistillo.it_14FebViaggioinThailandiaNef2_BBB4126rifarmi della rana che non sono riuscito a fotografare nel bagno della prima capanna. Controllo i messaggi e Umberto mi ha risposto. Il cellulare lo hanno conservato in agenzia e adesso ce l’ha lui. La notizia è ottima… allora è vero che le rane portano fortuna! Adesso mi tocca andarlo a recuperare. Per domani avevamo prenotato il Pullman per Bangkok. Daniela tra pochissimo parte e io voglio andare al nord quindi dobbiamo risalire. Decido di andare a Khanom da Umberto da solo, recuperare l’iPhone e da lì prenderò un autobus per Bangkok. Ci diamo appuntamento con Daniela a dopodomani  nell’albergo di Bangkok che decidiamo di prenotare (quando arriverà sia il suo che il mio di pullman al mattino presto). Ho da organizzare tutte queste cose con la reception del mio albergo, però lì non c’è connessione. Mi spiace ma oggi non potrò pubblicare la puntata. Mi viene però da ridere in merito alle pubblicazioni, ho notato infatti che quando su Facebook do l’avviso che non pubblicherò la puntata fioccano i ‘mi piace’, addirittura sono molti di più che sulle puntate stesse. Pare che ai miei amici feisbucchiani faccia più piacere quando non scrivo che quando pubblico.

Domani: Khanom, che sta diventando la mia seconda casa, e poi Bangkok. Di nuovo in viaggio e mi viene in mente la canzone di Lenny Kravitz ‘Always on the run’… peccato non sia nel mio mp3 player, sarebbe stata un’ottima colonna sonora.

6 Comments on “Viaggio in Thailandia – giorno 15

  1. Aspettavamo con ansia la puntata, è valsa la pena aspettare è una puntata fantastica .

  2. Complimenti per le immagini e anche per la scrittura, che non oso immaginare quanto tempo ti porti via…a discapito del sonno!
    Bellissime le foto della rana, dei tronchi nella foresta e del tramonto lacustre!
    Continua così!
    Un tuo affezionatissimo lettore!

  3. wow mi hai fatto venir voglia di Thailandia…oltre ad essere un eccellente fotografo, sei un bravissimo scrittore…narrazione affascinante e coinvolgente… bravo!

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