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Come promesso pubblico finalmente le fotografie del servizio fotografico commissionatomi da Katara Hospitality. L’incarico era di realizzare degli scatti in giro per Doha come brand photography (qui potete vedere le foto della capitale del Qatar che ho scattato), e di riprendere principalmente il Sealine Beach Resort e poche altre camere di un paio di loro nuove strutture in costruzione.

La Katara Hospitality è un’azienda di proprietà dell’emiro del Qatar con sede a Doha e che ha strutture alberghiere in Europa, in Africa, Medio Oriente e Asia. Qui di seguito due scatti della baia della Perla di Doha che ho dimenticato di postare nel precedente post (l’articolo mostra le foto che ho scattato durante i tre giorni di permanenza nella capitale catarina).

Katara Hospitality

Katara Hospitality

Il Sealine Beach Resort è una struttura ricettiva che sorge tra il mare del golfo persico e il deserto arabico. Un’ubicazione straordinaria che può vantare la spiaggia davanti e le dune desertiche alle spalle; un vero trionfo di sabbia e tranquillità. La struttura è ideale per tutti, soprattutto per le famiglie. Il resort può far contento ogni componente della famiglia, infatti offre la pace della spiaggia, la sicurezza di un mare calmo e con fondale sabbioso e l’adrenalina dello sport per i più giovani che possono provare a saltare con le moto ad acqua, cavalcare sulla battigia tra gli schizzi della risacca o passeggiare sulla groppa di un cammello sulla spiaggia mentre il sole abbaglia il mare.

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Un’altra attrattiva per chi ama le esperienze forti è visitare il deserto uscendo in quad.antoniopistillo.com_14NovembreKataraHospitality_AAA3981-Edit

Per chi preferisce invece la comodità è più indicata l’escursione in jeep, a meno che non vi capiti il driver che mi ha portato al deserto: un pazzo scatenato che ci ha fatto nominare tutti i santi in paradiso mentre percorreva le dune a tutta velocità con tanto di testa coda e sbandate rasenti al cappottamento.

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Realizzare il servizio fotografico della struttura è stato molto impegnativo soprattutto per un fattore che non avevo considerato quando ho accettato l’incarico: la differenza di gusto. Noi occidentali, e nello specifico noi italiani che rappresentiamo il non plus ultra del gusto, abbiamo un’estetica che è molto diversa da quella di altre popolazioni e, nel caso specifico, il gusto degli arabi. Nella penisola arabica l’oro, i merletti, i ghirigori, sono ritenuti essenziali per ogni dimostrazione di bellezza, il gusto italiano moderno è invece decisamente molto più lineare ed essenziale.

Per il servizio fotografico il cliente non ha voluto farsi seguire da uno stylist (sarebbe stato tutto molto più semplice per me collaborare con un professionista europeo per il setting delle foto), si è invece affidato a risorse interne, e anche per i figuranti, ha deciso di avvalersi di persone trovate sul momento sul posto. Ovviamente queste decisioni mi hanno messo in una posizione molto scomoda. Quando si pensa al lavoro del fotografo ci si immagina una sorta di regista holliwoodiano che ha sempre a disposizione una schiera di persone pronte ad esaudire ogni suo desiderio affinché la propria ispirazione possa esprimersi al meglio. Purtroppo nella realtà le situazione sono spesso molto diverse e bisogna arrangiarsi con quello che si ha al momento. In questo caso il problema più grosso è stato non avere assolutamente corrispondenza di gusto tra le mie richieste e quello che mi veniva fornito dallo staff. Se chiedevo una mise en place per la colazione che fosse elegante gli inservienti mi portavano vassoi di argento e oro con cucchiaini ricamati in stile rococò che nemmeno mia nonna avrebbe osato immaginare, se ordinavo un cocktail colorato mi si palesava un’esplosione di succhi dai colori elettrici con vere e proprie infinite scale di frutta esotica con tanto di ombrellini che avrebbero fatto impallidire Tom Cruise e i sui miseri bicchieri degli anni ottanta.

Il climax è stato quando mi hanno chiesto di fotografare un barbecue che avrebbero messo su nella veranda sul mare di uno dei loro appartamenti sulla spiaggia. Mi immaginavo un fuocherello e qualche gamberone da fare sui carboni e invece, quando sono arrivato sul posto, mi si è palesato un tripudio di ingredienti con tanto di altare metallico per le aragoste più grandi di tutto il Golfo Persico. Qui di seguito un particolare che vi dà una piccola idea di quello che c’era.

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Ovviamente questa difficoltà è stata per intero un mio limite, essendo stata la mia prima esperienza nel Vicino Oriente mi sarei dovuto preparare a questa differenza. Il cliente ha semplicemente fatto del proprio meglio utilizzando i propri canoni. Superato comunque lo shock iniziale, ho subito imparato ad aggiungere, ad ogni mia richiesta di qualsivoglia oggetto, la fatidica frase:  “the most simple you have” (il più semplice che avete). E quando chiedevo della frutta o qualche altro ingrediente, dicevo esattamente cosa volevo e la quantità esatta: “one or two, not more!” (uno o due, non di più!). Inutile dire che ciò normalmente non bastava.

Qui di seguito il resto delle foto del resort.

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Il Lagoon Restaurant è il ristorante all’interno della struttura, è specializzato in cucina italiana, e non vi nascondo la gioia che ho provato nel tornare a fotografare colori e forme che richiamassero la mia amata Italia! Il cliente mi ha chiesto un paio di scatti di food del loro ristorante, avevo postato alcune immagini di backstage sulla mia pagina FB Fan e avevo anche promesso che avrei mostrato il risultato di quegli scatti. Eccole qua:

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Finito di scattare il Sealine, sono tornato nella capitale Doha a fotografare delle camere ‘model’ per un paio di strutture in fase di completamento. Per la verità uno dei due palazzi era agli inizi della costruzione e, guardandolo da fuori, mai avrei immaginato che lì dentro ci fosse una camera pronta ad essere fotografata. In merito potete vedere un altro post sempre sulla mia pagina FB che mostra una foto scattata con il cellulare che vi dà meglio l’idea dello stato dei lavori… efficienza araba tutta da invidiare!

Queste le foto delle camere e la vista da una delle due strutture.antoniopistillo.com_14NovembreKataraHospitality_DSC6704Fused-Edit antoniopistillo.com_14NovembreKataraHospitality_AAA4081 antoniopistillo.com_14NovembreKataraHospitality_DSC6740-Edit antoniopistillo.com_14NovembreKataraHospitality_AAA4089-Edit antoniopistillo.com_14NovembreKataraHospitality_DSC6814-Edit antoniopistillo.com_14NovembreKataraHospitality_AAA4149-Edit antoniopistillo.com_14NovembreKataraHospitality_AAA4156-Edit antoniopistillo.com_14NovembreKataraHospitality_DSC6885-Edit antoniopistillo.com_14NovembreKataraHospitality_DSC6857Fused antoniopistillo.com_14NovembreKataraHospitality_AAA4175-Edit antoniopistillo.com_14NovembreKataraHospitality_AAA4240-Edit

 

Queste le foto delle strutture della Katara Hospitality che ho fotografato: uno dei servizi più impegnativi della mia vita. Le difficoltà sono state numerose e il carico di stress sia mentale che fisico è stato altissimo. Le situazioni di scatto cambiavano costantemente richiedendo mille competenze fotografiche diverse e soprattutto la capacità di passare da un tipo di fotografia all’altra nel giro di pochissimi minuti. Anche la fatica è stata enorme, ho scattato per diversi giorni costantemente senza quasi mai pause dal mattino prestissimo fino alla sera tardi. La mia giornata tipo cominciava alle 4 o 5 del mattino e finiva a mezzanotte senza un attimo per respirare. Insomma, una vera prova fisica e mentale durissima da affrontare ma che è anche stata un’importantissima lezione di vita per me.

Qui invece potete vedere le foto di Doha che ho scattato pochi giorni prima durante la mia permanenza nella capitale del Quatar e che raccontano la capitale così come l’ho vista io:

http://www.antoniopistillo.it/doha/

 

P.S.

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La Katara Hospitality, gruppo leader in Qatar nel settore alberghiero, mi ha incaricato di fotografare una loro struttura, più qualche altra camera modello, mi ha chiesto inoltre degli scatti di brand photography che ritraessero Doha, la capitale del Qatar, che è la sede dell’azienda.

Essendo il lavoro abbastanza grosso, ho deciso di dividere la sua pubblicazione in due momenti: con questo post vedrete le foto che ho scattato a Doha, e in un altro pubblicherò le foto della loro struttura alberghiera e le camere.

Ho deciso di presentarvi qui le foto che ho selezionato io, non sono necessariamente quelle scelte dal cliente, ma quelle che personalmente ritengo possano meglio raccontare la città da me visitata.

Il mio primo giorno di shooting risulta con mia immediata disperazione ventoso e con la sabbia che riempie l’aria. Non è per niente la giornata ideale per scattare foto, soprattutto per i panorami. Decido allora che la prima tappa del mio vagare sarà il Souq Waqif, un mercato tipico arabo dove il vento ha meno effetto. Il luogo è trionfo di tessuti e colori sgargianti, spezie, artigianato e anche di volateli, c’è infatti un’intera sezione dedicati agli uccelli da gabbia e ai falchi, che sono una vera passione per per gli abitanti del Qatar.

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Alla fine le foto che riesco a fare sono in maggioranza frutto o di velocità di scatto o di chiacchierate e tanti sorrisi per riuscire a conquistarsi il permesso di scattare. Mi gioco anche la carta dell’italiano amico di tutti i popoli ma non pare funzionare moltissimo.

Alla fine sono davvero distrutto, il vento è calato del tutto, l’aria sembra si sia ripulita e una luna meravigliosa è spuntata a consolarmi, il Fanar (la torre che ospita il Centro Culturale Islamico del Qatar) si erge meravigliosamente con la luna gigante di sfondo. antoniopistillo.com_14NovembreKataraHospitality_AAA2398-Edit-EditDoha

Il giorno dopo il meteo non è ancora dei migliori, sebbene il vento sia meno teso di ieri la visibilità non è soddisfacente. Mi aggiusterò, cercherò comunque di portare a casa delle foto decenti, scelgo ancora una volta delle strutture architettoniche e rinvio i panorami ad altro giorno (sperando che le condizioni meteorologiche migliorino).

La mia prima tappa è il Villaggio Culturale di Doha, un grande complesso architettonico di nuovissima costruzione interamente dedicato alla cultura, plessi per mostre, esibizioni, gallerie, workshop, scuole e tanto, tantissimo spazio. Insomma, il sogno di ogni artista. La struttura è nuovissima e ancora non è stata riempita di contenuto. Penso a quanta arte abbiamo noi e alla mancanza di fondi e di luoghi in buone condizioni per esporla. Qui è esattamente il contrario, hanno spazio e soldi in eccesso, ma non hanno il patrimonio artistico che abbiamo noi.

antoniopistillo.com_14NovembreKataraHospitality_DSC2748 antoniopistillo.com_14NovembreKataraHospitality_DSC2775 antoniopistillo.com_14NovembreKataraHospitality_DSC2786 antoniopistillo.com_14NovembreKataraHospitality_DSC2799A seguire è la volta del centro commerciale “Villaggio”, una cattedrale dello shopping che ricostruisce Venezia con i suoi canali e la sua architettura tipica. Sebbene sia impressionante la realizzazione di una Venezia in miniatura nella desertica regione arabica, il posto è troppo posticcio per i miei gusti, e anche qui ho qualche problema a scattare foto per mancanza di disponibilità da parte delle persone a farsi ritrarre.

antoniopistillo.com_14NovembreKataraHospitality_AAA2110Immediatamente dopo vado a visitare la Torre Aspire, chiamata anche Torcia di Doha, per la sua tipica forma. Si tratta di una torre di 300 metri che è al momento la costruzione più alta in Qatar. Da lì si può godere della vista del Parco Aspire, un oasi di verde nella distesa di giallo che va verso il deserto.

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Il vento sta calando anche oggi e mi dirigo verso la moschea IImam Muhammad ibn Abd al-Wahhabb, detta anche la Moschea di Stato. Quando arrivo è in corso la preghiera, cerco di essere il più discreto possibile e, visto le pessime reazioni che ho avuto in generale da parte della gente per la mia macchina fotografica, mi aspetto di essere aggredito da un momento all’altro. Invece, con benvenuta sorpresa, mi accorgo che la gente qui non è per niente infastidita dalla mia presenza anzi, mi incoraggiano ad entrare e a scattare. Parlo con qualcuno e capisco che moltissimi sono stranieri, si tratta di musulmani che hanno percorso anche grandi distanze per visitare questa moschea. Era ora che potessi scattare un po’ più tranquillo!

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Il terzo giorno di scatti a Doha è fortunatemente una bella giornata con visibilità decente. Scelgo di scattare in giro per la città dove protagonisti sono i grattacieli, e passeggio anche lungo la Corniche, la caratteristica passeggiata che per chilometri segna la baia di Doha. Qui è interessante vedere le sagome bianche degli uomini e nere delle donne che si stagliano su uno sfondo fatto di mare, barche tradizionali arabe chiamate ‘dhow’, moto d’acqua e grattacieli. Tradizione e modernità che si sovrappongono.antoniopistillo.com_14NovembreKataraHospitality_DSC3587-Edit antoniopistillo.com_14NovembreKataraHospitality_DSC3521 antoniopistillo.com_14NovembreKataraHospitality_AAA2269 antoniopistillo.com_14NovembreKataraHospitality_DSC3590 antoniopistillo.com_14NovembreKataraHospitality_DSC3633 antoniopistillo.com_14NovembreKataraHospitality_DSC3639 antoniopistillo.com_14NovembreKataraHospitality_DSC3705 antoniopistillo.com_14NovembreKataraHospitality_DSC3709 antoniopistillo.com_14NovembreKataraHospitality_DSC3756 antoniopistillo.com_14NovembreKataraHospitality_DSC3775-Edit antoniopistillo.com_14NovembreKataraHospitality_DSC3789 antoniopistillo.com_14NovembreKataraHospitality_DSC3798 antoniopistillo.com_14NovembreKataraHospitality_DSC3812 antoniopistillo.com_14NovembreKataraHospitality_DSC3842-Edit antoniopistillo.com_14NovembreKataraHospitality_DSC3852-Edit antoniopistillo.com_14NovembreKataraHospitality_DSC3862 antoniopistillo.com_14NovembreKataraHospitality_AAA2363-Edit antoniopistillo.com_14NovembreKataraHospitality_DSC3958DohaCala la sera e sebbene sia stanchissimo, rimango in giro a fare qualche scatto notturno.

antoniopistillo.com_14NovembreKataraHospitality_DSC3492 antoniopistillo.com_14NovembreKataraHospitality_AAA2224DohaIl quarto e ultimo giorno ho poco tempo da dedicare alla fotografia, devo organizzare la trasferta nella parte desertica dove fotograferò il Sealine resort. Ho giusto il tardo pomeriggio e la sera, decido dunque di recarmi presso La Perla, una zona residenziale di Doha con tanto di negozi, ristoranti, appartamenti da sogno e un porticciolo con yacht da nababbi, il tutto che riproduce l’architettura di Venezia, questa volta però all’aperto. Venezia piace tanto agli arabi!

antoniopistillo.com_14NovembreKataraHospitality_DSC3901 antoniopistillo.com_14NovembreKataraHospitality_DSC3916 antoniopistillo.com_14NovembreKataraHospitality_DSC3890 antoniopistillo.com_14NovembreKataraHospitality_DSC3921

La sera ho la possibilità di salire in uno degli alti palazzi della Perla e dal piano più alto fotografo il golfo. Qui due scatti in momenti diversi:

Katara Hospitality Katara Hospitality

E qua un timelapse del crepuscolo:

Questa è Doha come l’ho vista in 3 giorni e mezzo di scatti.

In un questo post potete vedere le foto delle strutture alberghiere in Qatar che mi hanno commissionato di fotografare e il mare e il deserto intorno:

http://www.antoniopistillo.it/sealine-beach-resort/

 

P.S.

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Il Royal Garden Hotel di Milano è l’albergo più imponente del Gruppo Monrif, una struttura 4 stelle superiore vicinissima al Forum di Assago e che associa l’arredamento classico al moderno. Un albergo davvero grande e che sono riuscito a fotografare in un giorno e mezzo con ritmi massacranti per riuscire a finire lo shoot nei tempi concordati (come sempre del resto). Ringrazio a tal proposito chi mi ha aiutato facendomi da assistente in questo tour de force.

Ecco il servizio fotografico da me realizzato che spero riesca a darvi un’idea del grande respiro che l’architettura del Royal Garden Hotel dà a chi si muove tra i suoi spazi e della meravigliosa luce nella quale si è immersi grazie all’abbondante uso di vetri, illuminotecnica e altezze.

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