Fotografo di terza generazione mi sono dedicato alla fotografia sin da giovanissimo lavorando nello studio di famiglia. Ho cominciato presto a viaggiare e scattare per conto mio dedicandomi con passione anche allo studio della letteratura e delle lingue. Mi sono laureato tra l’Italia e l’Inghilterra e dopo alcuni anni vissuti tra l’Europa e il Sud America, passati a leggere, scrivere, disegnare e fotografare, ho cercato di elaborare un mio stile fotografico che potesse sintetizzare i miei tanti interessi artistico-culturali. Nel 2000 mi sono trasferito a Milano e mi…
Ebbene sì, sono stato il fotografo del matrimonio della mia ex.
Daniela, appunto, è stata la mia fidanzata quasi venti anni fa, e da allora siamo rimasti ottimi amici. Nonostante la rottura abbiamo continuato a sentirci e vederci per la felicità del suo attuale marito Tony (sì, anche lui si chiama Antonio come me) che ironicamente mi ha sempre chiamato ‘il fidanzato’. “Quando Dany parla del suo fidanzato, quello non sono io” spiega a tutti, “ma Antonio, che è stato e rimarrà sempre il suo fidanzato”. Tony è una persona splendida, una delle persone più belle che io conosca, e non c’è né gelosia né rancore nel suo gioco ma solo goliardia. Il nomignolo è stato usato tante di quelle volte da creare persino confusione ai due figli, Leonardo e Lisa, per me come due nipoti che, quando chiamo al telefono, mi annunciano come ‘il fidanzato di mamma’.
Fatta questa premessa, avrete sicuramente capito che i protagonisti di questo racconto sono persone non comuni, e quindi non comune doveva essere anche il loro matrimonio che vi presenterò attraverso le mie foto.
Ci tengo a precisare che, oltre ad essere stato il fotografo ufficiale del matrimonio, ero anche a pieno titolo un invitato (almeno credo) e che ho regalato agli sposi il mio servizio fotografico (fatto questo più unico che raro). Dico ciò per giustificare la scarsità di foto della parte finale della festa: la mia fidanzata, conoscendomi, ad un certo momento mi ha letteralmente imposto di togliermi le macchine fotografiche dal collo e di godermi anch’io la festa. Mi spiace un po’ non aver documentato soprattutto la parte dei tuffi in piscina di buona parte degli ospiti con tanto di vestiti addosso, ma ringrazio anche la mia fidanzata perché se non ci fosse stata lei sicuramente non mi sarei goduto i festeggiamenti.
L’idea iniziale, soprattutto quella di Tony (il marito) da buon hippy pelato qual è, era più o meno quella di fare una festa tra amici sulla spiaggia, tutti in bermuda, scalzi a celebrare l’evento con un bel falò. Come sempre però le donne hanno un’idea ben precisa del matrimonio, e per quanto anche Daniela non scherzi in fatto di originalità, è pur sempre una donna e quindi l’idea di Tony, pian piano, si è trasformata radicalmente fino a diventare un matrimonio come ogni donna lo sogna con tanto di abiti eleganti (ok, lo sposo ha mantenuto un certo stile casual) e con tipici costi. L’organizzazione è stata in buona parte affidata all’amico Maurizio (che vedrete spesso in queste foto), il quale per mestiere fa anche il wedding planner (ma soprattutto il colonnello che mette tutti in riga) e che ha reso il ‘facciamo una festicciola tra amici’ di Tony nel vero matrimonio per Daniela.
Gli sposi sono siciliani ma vivono a Livorno, hanno voluto fortemente che il matrimonio fosse in Sicilia. Il luogo prescelto non è stato comunque nessuna delle due loro città di provenienza, ma un posto magico: la laguna dello Stagnone di Marsala, un luogo che entrambi amano, e che ha dato un fascino speciale all’evento. Il teatro della guerra tra Dionisio di Siracusa e i cartaginesi, quel giorno, è diventato il luogo prescelto per celebrare l’unione di due splendide persone.
Daniela si è preparata a casa di Maurizio (amico da vent’anni che ospita la coppia quasi tutte le estati). Non c’erano i genitori durante i preparativi (che si sono aggiunti sul luogo della cerimonia) ma la sorella (che l’ha truccata), il fratello (che l’ha coccolata) e i suoi migliori amici e Lisa, la secondogenita. Tony invece si è preparato in albergo con Leonardo, il loro primo figlio. Ho fotografato i preparativi soltanto della sposa.
Ecco le foto.
La casa di Maurizio non è stata solo il luogo dei preparativi della sposa, ma anche la location della cena, qui infatti potete vedere la disposizione dei tavoli (menù immancabilmente a base di pesce). Ogni tavolo ha il nome di un’isola siciliana.
Ad un certo momento si sveglia la figlia Lisa, e non è per niente contenta del trambusto intorno, pettinarla non è semplicissimo.
Non è però facile smontare l’entusiasmo di Daniela quando è felice, e quel giorno è raggiante.
Anche Lisa si fa presto conquistare dall’atmosfera gioiosa che si respira, e alla fine comincia a sorridere pure lei, soprattutto quando vede il fatidico abito da sposa.
La cerimonia della vestizione conquista Lisa.
La piccola simpatica peste sale in macchina con mamma e la seconda damigella verso il magico luogo della cerimonia: l’antichissima laguna dello Stagnone.
Tutto è pronto, dall’auto avvistano la barca che sta portando lo sposo e tutti gli ospiti sull’isola di Mozia, uno dei più antichi e ricchi insediamenti fenici del Mediterraneo.
Daniela scende dall’auto e ad attendere c’è il padre pronto a prenderla a braccetto (qualcosa di tradizionale ci vuole sempre) per condurla su una seconda barca che la porterà al molo di Mozia dove l’attende lo sposo.
Daniela incontra per caso degli amici toscani che si trovano casualmente sul posto e che stentano a credere alla coincidenza e ne approfittano per un click.
In barca sale anche l’amico di una vita Maurizio.
Daniela è di ottimo umore e accenna un accavallamento di gambe osé che fa scoppiare tutti a ridere.
La barca pian piano si avvicina tra le calme e salmastre acque lagunari delle splendide saline di Mozia e la felicità è grande.
Tony attende la sposa e nel frattempo intrattiene il figlio Leonardo per ingannare l’attesa.
Ormai ci siamo, Mozia e la barca con sposo e ospiti sono vicini. Basta aguzzare la vista per vederli, Lisa non vede l’ora!
Arrivati.
Anche Tony e Leonardo avvistano la sposa.
A Daniela il cuore batte forte e per un attimo l’ansia prende il sopravvento sul suo volto.
Ma è solo un momento, il padre rassicura la sposa e torna il sorriso.
Attraccati, Lisa corre da papà e Leonardo non vede l’ora di andare da mamma.
Leonardo si fionda ad abbracciare la madre.
Finalmente la sposa raggiunge lo sposo.
Tutti insieme sulla stessa barca, può adesso avere inizio il rinfresco e la cerimonia.
A fare da celebrante per il rito civile è il simpaticissimo Francesco che trasforma la cerimonia in una sorta di David Letterman Show galleggiante (la barca ha salpato e gira e rigira su se stessa nelle placide acque della laguna); gli ospiti e gli sposi si divertono moltissimo.
La cerimonia si conclude con il tramonto e i calorosi abbracci degli amici.
Si torna sulla terra ferma.
Tutto è pronto a casa di Maurizio, il catering ha fatto un ottimo lavoro.
Arrivati ospiti e sposi ha inizio la festa.
Le foto a seguire sono pochissime, non raccontano tutto, ma vi lascio immaginare una serata fatta di gioia e relax. Io ho poggiato macchine fotografiche e obiettivi, mi sono goduto il party e ho ballato con la mia fidanzata la salsa più sensuale della mia vita. Ovviamente, di ciò, non c’è alcuna documentazione fotografica e dovete credermi sulla parola.
Tanti auguri di cuore a Tony, Daniela, Leonardo e Lisa. Vi voglio un mondo di bene.
P.S.
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Quando Firriato mi ha chiesto di fotografare le composizioni di Gaetano Basiricò (chef della loro struttura Baglio Soria) rimasi interdetto per il numero di piatti che volevano che fotografassi: circa 40, e la richiesta era stata di fotografarli in un’unica sessione. Ovviamente, conoscendo il lavoro che c’è dietro ad ogni scatto di food, spiegai che sarebbe stato impossibile, che ci sarebbero voluti almeno tre giorni. Alla fine il lavoro è stato fatto in due giorni, nei quali ho anche eseguito delle sessioni di fotografia di interni, due giornate da 16 ore ciascuno di lavoro consecutive. Insomma, una vera prova di resistenza che mi ha sfiancato oltre le capacità umane e che mi ha così reso capace di superare persino qualsiasi gara di triathlon (ovviamente nulla di nuovo, per carità, il lavoro di fotografo è molto più faticoso di quello che si crede). Mettendo da parte la fatica di quei due giorni, la soddisfazione di lavorare con un maestro dei fornelli come Basiricò, è stata davvero tanta. Piatti meravigliosi da guardare, esaltanti da fotografare e ottimi da mangiare (ho avuto la fortuna di spizzicare qua e là tra uno scatto e l’altro), piatti che venivano sfornati con una puntualità incredibile che ha reso possibile, quasi come una vera catena di montaggio, l’esecuzione del servizio nei tempi stabiliti.
Gaetano Basiricò è uno chef con cui è un vero piacere collaborare, sia per la passione che mette nel lavoro, per la sua indiscutibile maestria, ma anche per la gentilezza e modestia con cui si confronta con gli altri.
Le sue mani hanno il talento di manipolare il cibo e renderlo un dono indimenticabile per il palato.
Il cliente voleva che fotografassi i piatti dall’alto per mettere in risalto, nella loro completezza, la perfezione della realizzazione dello chef, al tempo stesso voleva delle foto molto di impatto, dove il cibo fosse prepotentemente invitante e si celebrasse il trionfo del gusto. Spiegai che la soluzione migliore sarebbe stata quella di fare dei close up, delle riprese ravvicinate, proprio per mettere in risalto il cibo nei suoi dettagli più succosi, e che solo per certi piatti (quelli più coreografici) avrei optato per la ripresa dall’alto. Il cliente in questo caso però ha insistito per la ripresa dall’alto per tutti i piatti, scartando l’idea del primissimo piano. Come sempre per me è più importante la soddisfazione del cliente che il mio ego, così la mia scelta non è fu quella di fare come molti fotografi che si sentono dei geni indiscussi e che impongono a chiunque le loro scelte, ho fatto quello che faccio sempre: ho cercato di accontentare tutti. E’ molto faticoso, lo so, ma alla fine paga. Ho optato quindi per la ripresa dall’alto per tutte le portate con una d750 per far contento il cliente e, per far contento me, con l’intenzione di ottenere delle immagini dove il cibo sembrasse proprio uscire fuori dalla foto per saltare in bocca allo spettatore, ho disposto delle riprese macro con una D800 e l’infallibile 105 mm 2,8 Nikkor.
Sebbene il cliente avesse detto che voleva solo foto dall’alto, alla fine mi ha ringraziato per la mia scelta di fare comunque ad ogni piatto delle fotografie ravvicinate. Le immagini dall’alto, come avevo suggerito, sono state scelte solo per certi piatti la cui composizione globale non andava assolutamente perduta, per il resto gli scatti più apprezzati sono stati proprio i close up.
Contento io e cliente contentissimo.
Signore e signori, una sfilata di piatti tutta per voi. Attenzione a non guardarle tutte insieme… non rispondo di attacchi famelici subito dopo.
P.S.
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Qui vi presento la terza e ultima struttura della azienda vitivinicola Firriato. Si tratta di Calamoni, le case vacanze nell’isola di Favignana, appartamenti e villa all’interno dell’unico vigneto presente sulla maggiore delle isole Egadi. Produrre uva da vino qui non è per niente semplice, le difficoltà tecniche ed economiche sono notevoli, ma Firriato ha voluto portare avanti questa scommessa per riuscire a sfruttare l’unicità di un vitigno a pochissimi metri dal mare che affonda le sue radici in un terreno eccezionale sul quale l’alga Posidonia si adagia con i suoi straordinari benefici.
Anche il vigneto Calamoni è tenuto in regime biologico e la natura è qui libera di esprimersi in tutte le sue forme.
Vendemmiare a Favignana è un’avventura indimenticabile che ho avuto la fortuna di fotografare e che potete gustarvi con gli eccezionali colori delle Egadi cliccando qui.
All’interno della nuova strategia di mercato Firriato Hospitality rientra anche questa solare struttura Calamoni che Firriato ha voluto fortemente. Le seguenti foto possono solo in parte restituirvi l’atmosfera unica che questo luogo eccezionale regala ad ogni suo ospite.
P.S.
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