Giorno 6 Balamku e Chicannà e giorno 7 Calakmul

Giorno 6 Balamku e Chicannà e giorno 7 Calakmul

Questo è il racconto fotografico del mio viaggio in Messico e Cuba con mia moglie, il post di oggi vi racconta giorno 6 Balamku e Chicannà e giorno 7 Calakmul.

Durante il sesto giorno abbiamo visitato i poco conosciuti siti archeologici di Balamku e quello di Chicannà. Nella settima giornata abbiamo attraversato la biosfera della giungla di Calakmul e visitato l’omonimo sito archeologico, siamo anche saliti sul più alto edificio di tutta l’architettura maya con una straordinaria vista sul così detto ‘oceano verde’.

Se sei un appassionato/a di viaggi e vuoi conoscere tutti i dettagli organizzativi e/o se ami la fotografia e vuoi avere informazioni tecniche vai al giorno 1 e 2 del viaggio, all’inizio del post c’è una premessa che fa per te.

 

 

Giorno 6 Balamku e Chicannà 

 

Come al solito sveglia prestissimo e partenza per un viaggio di 330km che ci porterà nella zona del ‘Rio Bec’, un’area archeologica nella parte sud dello stato di Campeche, costituita da siti di recente scoperta e poco battuti dai turisti.

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Facciamo una sosta, ho sete, il Messico è famoso anche per la birra, ne hanno di tutte le qualità, decido quindi di comprare una ‘cerveza‘ locale ma non mi rendo conto che quella che scelgo è ai gamberetti e al sugo di pomodoro… sono inorridito dalla scoperta, dopo qualche secondo di titubanza mi faccio comunque coraggio e incuriosito l’assaggio… la peggiore bibita della mia vita! Nessuno dei miei compagni di viaggio vuole saperne di provare a sentirne il sapore e la lattina, ancora piena di quell’oscena brodaglia gelata, finisce nella spazzatura.

La mia attenzione viene colpita da un tir enorme reso ancora più minaccioso, oltre che dalla sua mole, dai copri-cerchioni delle ruote che sembrano uscite da un film futuristico post-apocalittico alla Mad Max.

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Tanta minacciosa mole ha finito con lo schiacciare una povera e piccola libellula.

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I messicani hanno un rapporto gioioso con il cibo, e lo si può facilmente riscontrare dalle forme generose della maggior parte di loro. Una famiglia molto sorridente preparare ‘comida‘ in stile ‘street food‘ per i viaggiatori.

antoniopistillo.com_Agosto16_ViaggioNozzeIMG_2615 www.antoniopistillo.com_Agosto16_ViaggioNozzeIMG_2627Riprendiamo il tragitto e lungo la strada è un continuo carosello di venditori ambulanti più o meno improvvisati che vendono cibaglia di tutti i tipi per chi è in viaggio in macchina, furgone o moto.

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Dopo 5 ore finalmente arriviamo a Balamku. Le strutture sono conservate benissimo, è affascinante vedere gli alberi crescere sui gradini delle antiche scale. L’elemento più famoso del sito è sicuramente un imponente rilievo in stucco che rappresenta personaggi Maya e giaguari mitologici.

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Risaliamo in macchina per raggiungere Chicannà, il secondo e ultimo sito archeologico della giornata. Scoppia un ennessimo acquazzone che, come normalmente sono quelli tropicali, è molto intenso ma fortunatamente dura poco, giusto il tempo di portare l’umidità a livelli ancora più soffocanti.

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Anche qui i resti sono ben conservati. Quello che rende questi siti speciali è l’assenza di turisti, siamo gli unici, e nella realtà incontaminata della giungla fatto di migliaia di piccoli suoni ma assenza totale di rumori umani, si ha l’impressione di essere degli Indiana Jones che si imbattono nei resti di una antichissima civiltà sconosciuta.

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Ballissimi sono i rilievi che incorniciano le porte e che rappresentano serpenti e animali del mondo Maya.

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Anche qui la giungla si esprime in tutta la sua ricchezza di flora e fauna. Avvisto uno stupendo esemplare di tucano e immortalo un frutto sconosciuto che mi colpisce per il rosso sgargiante.

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Stanchi e soddisfatti delle due visite concludiamo la giornata ritirandoci nella struttura Chicanna Eco Village Resort che ci ospita per la notte. Un villaggio ecologico immerso nella foresta e a bassissimo impatto ambientale. Pannelli solari, acqua scaldata con il solare termico, lampadine a risparmio energetico dalla fioca luce e assolutamente niente aria condizionata per limitare il consumo di energia, un po’ spartano ma in armonia con la natura che ci circonda. Cala la sera, e intensamente montano i suoni notturni della giungla tutta in torno che ci cantano un’esotica ninnananna, che racconta di un lontano passato dove noi eravamo armonica parte di questo immenso e sonoro tutto. Il canto della foresta ci culla e ci adagia tra le braccia di un sonno pacifico che dura ininterrotto e profondo fino al naturale risveglio all’alba, per l’escursione del giorno dopo, che aspettiamo con ansia: l’oceano verde.

 

Giorno 7 Calakmul

Arriviamo all’ingresso della  zona protetta di Calakmul, una zona archeologica, nella parte più profonda della giungla della subregione di Peten Basin, che si estende per parte del Guatemala che dista da qui una trentina di chilometri. Dobbiamo lasciare l’auto che fino adesso ci ha degnamente portato in giro per questa entusiasmante scorrazzata attraverso il Messico sud-orientale; per entrare in questa parte protetta della bio-sfera bisogna infatti utilizzare dei mezzi autorizzati ed essere accompagnati dai guardiani del parco. Victor, che fino adesso ci ha fatto oltre che da guida anche da autista, cede quindi il post ad un tizio con una brutta cicatrice sul volto che sembra uscito dai peggiori bar di Los Cabos e saliamo su un furgone con il parabrezza spaccato. Il tizio parte a razzo facendoci saltare ad ogni buca e lasciando una lunga e densa nuvola nera di scarichi diesel alla faccia del rispetto per l’ecosistema. Rimpiangiamo sia l’auto di Victor sia la sua guida pacifica e rassicurante. Con noi sale anche un altro impiegato della riserva, taciturno quanto l’autista con la cicatrice ma almeno dal volto più confortante.

Giorno 6 Balamku e Chicannà e giorno 7 Calakmul  diritti riservati antoniopistillo.it

Attraversiamo la giungla per circa un’ora e mezza, al centro della strada c’è un roditore incurante del nostro veicolo. Ci fermiamo, e il ragazzo dal volto pacifico lo raccoglie per mostrarcelo. L’animaletto non è per niente contento e, senza mostrare alcun timore per la differenza di mole, strilla minaccioso facendo mostra dei suoi lunghi denti e artigli.

antoniopistillo.com_Agosto16_ViaggioNozzeIMG_2813 Giorno 6 Balamku e Chicannà e giorno 7 Calakmul  diritti riservati antoniopistillo.it Giorno 6 Balamku e Chicannà e giorno 7 Calakmul  diritti riservati antoniopistillo.it Giorno 6 Balamku e Chicannà e giorno 7 Calakmul  diritti riservati antoniopistillo.it

Lo poggiamo sul ciglio della strada e ripartiamo.

Arriviamo finalmente al sito di Calakmul. Anche qui ci sono pochi turisti e la natura sembra voler prepotentemente riprendersi possesso dei suoi spazi.

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Questa giungla è ricchissima di infinite varietà di flora e fauna, si contano ben 230 specie di volatili e quasi tutte le specie di felini presenti nel continente americano. Lo spettacolo intorno a noi è infatti formidabile.

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A Calakmul vi è una piramide che è l’edificio più grande di tutto il mondo maya, Victor ci spiega che la fatica della lunga scalata per raggiungere la vetta ci ripagherà con una vista mozzafiato sulla biosfera più estesa di tutto il Messico. Ci racconta di una turista che è scesa in lacrime per la grande emozione provata alla vista di tale spettacolo. Non ho voglia di piangere, ma una cosa del genere mi mette grande curiosità, e convinco tutti ad affrontare l’irrespirabile afa e a salire gli infiniti gradoni della piramide.

Arriviamo senza respiro, l’affanno non ci permette di parlare, non è però l’afa che ci toglie definitivamente il fiato, ma quello che vediamo: verde, fronde, alberi, a perdita d’occhio! una pianura fino all’orizzonte di sola giungla, la cui cresta si muove morbida e lenta lambita da qualche leggera folata di vento, di tanto in tanto una vetta di qualche antica piramide maya spunta come nave in un oceano, l’oceano verde. Non ci mettiamo a piangere ma siamo tutti presi da una frenesia di gioia incontenibile. Uno spettacolo che non dimenticherò mai più in tutta la mia vita.

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Mari è estatica e viene voglia di abbracciare questo mare infinito.

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Una posizione yoga è quello che ci vuole per celebrare l’immensa gioia che stiamo provando. Siamo sul tetto di questa sterminata giungla mozzafiato e Marilena sceglie la più adatta delle posizione yogi, quella dell’albero!Giorno 6 Balamku e Chicannà e giorno 7 Calakmul

Presi dall’euforia cominciamo a scattare foto e selfie a più non posso con i nostri compagni di viaggio.

Giorno 6 Balamku e Chicannà e giorno 7 Calakmul

Non scendiamo piangendo, come la signora di cui ci aveva detto Victor, ma col fiatone e ancora ridendo per la gioia appena provata.

Domani sarà l’ultima tappa del nostro tour messicano. Siamo pienamente soddisfatti e anche già un po’ malinconici all’idea che presto finirà questo nostro entusiasmante girovagare per siti archeologici, villaggi e giungla. Guardiamo il programma del giorno dopo: la laguna Bacalar, detta anche  la ‘laguna dei sette colori’ e il Cenote Azul, il più bello dei ‘cenote’ messicani, profondi laghi creatisi misteriosamente durante l’era glaciale… anche domani si preannuncia una giornata straordinaria.

 

P.S.

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